Mostra diffusa negli spazi del Mart: sculture, disegni e installazioni: attraverso un’analisi filosofica, 50 opere indagano i temi del mito e della natura.

Scultore, pittore e disegnatore, Giuseppe Gallo (Rogliano, CS, 1954, vive e lavora a Roma dal 1976) è un artista che, in opposizione alla smaterializzazione dell’arte degli anni Settanta, riscopre il valore estetico e simbolico degli oggetti e dei materiali. Nelle sue opere intreccia linguaggi provenienti da mondi diversi attingendo alla filosofia, alla matematica, alla cosmologia e alla letteratura. I suoi lavori appaiono sospesi tra diversi tempi storici e donano consistenza a pensieri sfuggenti e domande insolute.

[PH Mart]

Michelangelo sogna Brancusi (2022) è il titolo della monumentale scultura che raffigura il volto incantato del Maestro rinascimentale su cui è germogliata la Colonna infinita dello scultore modernista Constantin Brâncuşi. Per l’occasione, l’opera è sospesa al centro della piazza del museo, una scelta simbolica e spettacolare che sottolinea ancora una volta il rapporto tra antico e contemporaneo, nodo fondante della linea d’indagine del Presidente Vittorio Sgarbi. Quella di Gallo è infatti un’arte senza tempo che cita i grandi maestri senza categorizzarli per epoche e stili, ma ricercando un’idea primigenia che accomuni stagioni ed espressioni differenti. L’artista non risponde tanto all’affermazione di uno stile quanto a un interrogativo d’ordine squisitamente poetico.

[Giuseppe Gallo, Senza titolo, 1988. Carboncino su carta, Archivio Giuseppe Gallo]

Fin dalla sua apertura, nel dicembre del 2002, il Mart ha proposto l’arte in spazi non convenzionali e all’aperto. In un ideale connubio con l’iconica architettura, il progetto su Gallo – da un’idea di Vittorio Sgarbi, a cura di Denis Isaia – si propone come un percorso diffuso con sculture, disegni e installazioni di piccole e grandi dimensioni esposte nella piazza, luogo d’incontro aperto al pubblico, nel foyer, nel mezzanino e nel cavedio del museo. In un’alternanza di tecniche e materiali, la monografica su Giuseppe Gallo vede protagoniste 50 opere realizzate dagli anni Ottanta a oggi, ed è allestita fino al 19 marzo 2023.

Misteriose e mistiche, le opere grafiche e pittoriche dell’artista intrecciano a profili umani e animali colori, numeri, lettere e simboli. Il risultato è una dimensione che fluttua tra realtà e astrazione. Tema ricorrente è la natura, come in Bianco terra, 474 (2004) e Foglie (2001) in cui l’artista ribadisce la volontà di legare i propri soggetti ai tempi lenti e profondi del mito. In tal modo, invita a una contemplazione di ordine filosofico, manipolando il tempo e allontanando gli spettatori dalla frenesia cittadina.

[Giuseppe Gallo, Prismi (scultura 017), 2007 Bronzo, Archivio Giuseppe Gallo]

Il percorso prosegue nel mezzanino con Prismi (2007), 26 totem in bronzo, e nel cavedio con Eroi (2006), opera appartenente alle Collezioni del Mart e composta da 12 sedie dalle silhouette sottili e fragili.

Completano l’esposizione una serie di sculture collocate negli spazi di transito e ispirate, per lo più, ad accadimenti accidentali, come in Ho la testa confusissima (2017) e Femmina atroce (2004). Anche in queste opere ritorna il richiamo alla natura, ambiente-simbolo in cui l’artista rintraccia un fondamentale principio di vita e di poesia.

Per le altre mostre in corso al MART si invita a utilizzare in tasto “cerca” nella home page del nostro magazine.




C.S.M.
Ufficio Stampa, dicembre 2022
Immagini messe a disposizione dal Mart
Immagine di copertina: Giuseppe Gallo Senza titolo, 1990, Olio e carta bruciata su carta
Archivio Giuseppe Gallo

GIUSEPPE GALLO
MICHELANGELO SOGNA BRANCUSI
6 dicembre 2022 — 19 marzo 2023

Mart
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